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Un tempo l’ascolto della musica in mobilità avveniva usando i Walkman (lettori portatili di audiocassette), poi si è passati ai Discman (lettori portatili di CD), successivamente lettori MP3 e iPod (lettori di file audio) hanno preso il posto dei primi due. Infine questo compito è passato agli Smartphone, ai quali successivamente si sono affiancati i Tablet. La grande novità offerta dalle ultime generazioni di apparecchi è la capacità di immagazzinare consistenti quantità di brani eliminando il trasporto di supporti fisici aggiuntivi.

L’organizzazione e la consultazione delle liste di brani è stata semplificata utilizzando schermi più o meno ampi dove sono visualizzate informazioni suddivise in sezioni organizzate per Artisti, Album, Brani, Generi ecc., che consentono un’agevole individuazione della musica da riprodurre. Gli Smartphone hanno proseguito questo percorso riducendo ulteriormente i dispositivi da trasportare visto che inglobano sia funzioni telefoniche che di riproduzione multimediale, oltre a molte altre con l’avvento e la moltiplicazione delle APP. La comodità di portare con sé un solo dispositivo per svariati utilizzi li ha eletti a riproduttori multimediali mobili di riferimento.

Quali pregi e quali limiti comporta l’uso di questi dispositivi come fonte di riproduzione musicale? Da un lato è sufficiente portare con sé un solo dispositivo per svolgere varie funzioni, ma dall’altro si è persa qualità del suono. In particolare utilizzando principalmente formati “compressi con perdita”, detti Lossy: MP3 ma anche AAC e M4A venduti dall’iTunestore, rispetto ai Discman che utilizzavano i CD. Da un po’ di tempo però questa “tendenza”, volendo usare un gioco di parole, è in “controtendenza”.

Questa controtendenza è iniziata e si sta diffondendo adottando apparecchi e accessori alternativi rispetto a quelli usualmente forniti o utilizzati con Smartphone e Tablet. Nelle sezioni sotto indicate illustriamo quali sono gli apparecchi e gli accessori adottati da questa controtendenza: