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Linn LP12, soprannominato e noto fra gli appassionati come “Il Sondek”, è un giradischi dalla lunga storia, giunta al cinquantennio, divenuto iconico. Dopo non molto tempo dalla sua nascita iniziò ad avere e vantare un successo strepitoso fra gli appassionati del mondo Hi-Fi. Uno degli elementi originali col quale si presentò era un “telaio flottante sospeso su tre molle”. L’idea era innovativa e per certi aspetti semplice, isolare la fase di lettura del disco dalle vibrazioni che interferivano con la precisione della lettura dei solchi. Le vibrazioni spurie che affliggono la lettura del disco nascono sia dal funzionamento del giradischi che dalle onde acustiche che permeano l’ambiente d’ascolto. Queste concorrono a rendere ulteriormente difficoltoso l’impervio lavoro di tracciamento che la puntina deve compiere in solchi accidentati. Per loro natura i solchi dei dischi sono frastagliati e irregolari, per cui la puntina deve destreggiarsi copiando fedelmente le increspature dei solchi. Un po’ come percorrere con una moto un terreno sterrato e accidentato, con la complicazione aggiuntiva di dover copiare con precisione le asperità. Se poi si considera l’ordine di grandezza dei solchi e dello stilo, è facile comprendere quanto il compito era ed è complesso.

L’idea di partenza

L’idea di Ivor Tiefenbrun, inventore del “Sondek” e fondatore di Linn, di “proteggere” da interferenze cinetiche, per quanto possibile, la delicata fase di lettura dei solchi, era un’idea corretta. Come fu corretto ricorrere all’impiego di molle accoppiate ad un telaio sospeso per assorbire vibrazioni che potevano alterare la lettura dei solchi e generare spurie.
Il risultato fu che il Sondek riusciva a riprodurre frequenze basse estese e dinamiche, e gamme medie e alte dettagliate e delicate. A questo si aggiungevano scansione e sottolineatura del senso del ritmo della musica.
Un aspetto collaterale dovuto alla presenza di basse frequenze corpose era la parziale attenuazione della percezione dei rumori tipici dei dischi in vinile. Almeno nel senso che risaltavano meno o erano meno evidenziate. All’ascolto questi elementi erano in grado di fare la differenza. Non a caso LINN LP12 detto Il Sondek acquisì notorietà e fascino e divenne ambito da appassionati fruitori di musica e dischi. Questo giradischi può a buon diritto fregiarsi di essere entrato nel novero degli apparecchi Hi-Fi che hanno fatto la storia della riproduzione fedele della musica.

Evoluzioni nel tempo

LINN LP12 detto Sondek è tutto fuorché un giradischi con una configurazione identificativa univoca. Nel corso del tempo Linn ha proseguito a studiare come migliorarne le prestazioni: bracci, telai, testine, alimentazioni, perni, coperchi, cerniere, pre-phono … Ogni singolo componente utilizzato nel LP12 è stato rivisto o riprogettato nel tempo. Un ingegnere del reparto R&D è specificamente dedicato alla Progettazione di nuove parti e alla modifica di quelle esistenti, per evolverne ulteriormente la resa ben oltre il nobile passato.
Una qualsiasi versione del LINN LP12 può essere aggiornata fino a corrispondere alle versioni di ultimissima generazione. Per assicurarne la longevità e permettere a clienti che scelsero questo giradischi tempo fa, di disporre di un variegato ventaglio di opzioni di rinnovo.
Da buoni scozzesi in Linn non pagano un ingegnere per inventarsi evoluzioni teoriche non misurabili o non udibili. Ogni aggiornamento deve dimostrare di essere migliorativo e incidere sulle prestazioni, sia in termini strumentali che per l’orecchio umano.

Ventaglio di possibilità

Da alcuni anni nel catalogo Linn sono presenti tre livelli di configurazione di LP12: Majik, Selekt (in precedenza Akurate) e Klimax. Ognuno di questi corrisponde ad un livello qualitativo differente. Si parte dal Majik, per passare a Selekt e infine a Klimax. La classificazione identifica il livello delle prestazioni dei modelli e si applica anche ai singoli componenti. All’interno di ogni livello infatti sono presenti delle alternative, anche in questo caso volte ad offrire prestazioni via via più elevate.

Configurazioni del Linn Sondek LP12

Majik LP12

Le attuali configurazioni offerte di questo modello sono quattro:

  • Majik LP12 MM con testina MM Linn Adikt
  • Majik LP12 MC con testina MC Linn Koil
  • Majik LP12 MM con testina MM Linn Adikt e Telaio scanalato
  • Majik LP12 MC con testina MC Linn Koil e Telaio scanalato

In queste configurazioni sono inclusi:

  • Krane – Braccio
  • Standard Sub-Chassis – Sottotelaio in alluminio
  • Standard Armboard – Base braccio in laminato a 5 strati
  • Majik PSU – Alimentazione per motore CA integrata nell’LP12
  • Solid Base – Base in alluminio (inclusa nelle versioni senza Base flottante).

Selekt LP12

Da Selekt in poi non viene proposta una configurazione standard, vengono elencati vari componenti fra i quali scegliere:

  • Sondek LP12 è il telaio ed è l’elemento comune alle diverse configurazioni. Disponibile in varie finiture e, su richiesta, in finiture personalizzate. È possibile scegliere fra telaio con finitura liscia o scanalata.

A questo elemento viene accomunata una serie di componenti opzionali:

  • Kore – Sottotelaio in alluminio e base braccio lavorata
  • Lingo – Alimentazione separata per motore AC
  • Trampolin – Base flottante in alluminio
  • Arko – Braccio
  • Kendo – Testina MC
  • Krystal – Testina MC
  • Uphorik – Pre Phono MM/MC esterno

Klimax LP12

  • Keel – Sottotelaio/Base braccio ricavati dal pieno
  • Radikal (Machined) – Controllo motore Reference, motore e alimentazione in chassis esterno ricavato dal pieno
  • Radikal (Standard) – Controllo motore Reference, motore e alimentazione in chassis esterno
  • Ekos SE – Braccio in Titanio
  • Ekstatik – Testina MC di riferimento
  • Kandid – Testina MC
  • Urika – Stadio phono MC integrato (uscita analogica)
  • Urika II – Stadio phono MC integrato (uscita Exakt Link).

Quanto cambiano le prestazioni

Molti si chiederanno quanto incide sul suono del Sondek il dedalo di opzioni di configurazioni possibili. Come detto in precedenza, da buoni scozzesi in Linn non pagano un ingegnere per inventarsi evoluzioni non misurabili o non udibili. Ogni componente opzionale deve offrire un miglioramento della riproduzione. Il ragionamento però è più articolato, un sistema di lettura di dischi in vinile va visto come un insieme, ogni singolo componente migliora una parte dell’insieme, e la combinazione o somma delle migliorie deve offrire un salto di qualità dal sensibile impatto. Per questo Linn distingue in tre “classi” le configurazioni del Sondek, che interpretano sia aspetti tecnici che economici. L’idea sottostante è di evitare di esaltare eccessivamente un aspetto rispetto ad altri. Come dire, ha senso montare la Testina di riferimento sul braccio di base e con il controllo dell’alimentazione entry level? Linn sembra voler mettere in guardia da eccessi sbilanciati. L’investimento in un componente di pregio da abbinare a elementi inferiori potrebbe non assicurare la massimizzazione della prestazione del componente. Il ragionamento è simile a quello da utilizzare nel comporre un sistema Hi-Fi. L’elemento di minor qualità sarà l’anello debole della catena. La più pregiata Testina potrebbe non essere valorizzata compiutamente se abbinata ad un braccio e ad un controllo dell’alimentazione meno performanti. Equilibrio nelle configurazioni e negli upgrade. Questo è il principio al quale Linn riconduce le differenti opzioni. Massimizzare l’incremento delle prestazioni in relazione alla spesa da sostenere.

Il suono dei Sondek

Per parlare del suono del Linn Sondek LP12 è bene tenere presente che è un giradischi la cui esistenza si spalma su svariati decenni di vita. Presumere che in questo arco temporale il suono sia rimasto inalterato sarebbe fuorviante. Diciamo che esiste una base originaria sulla quale nel corso del tempo sono intervenute molteplici variazioni tecniche che ne hanno modificato significativamente il suono. Irrigidimenti del telaio e del sottotelaio, nuovi bracci, perni, controlli del motore e della rotazione, per non parlare delle testine via via susseguitesi. Nella realtà esistono molti Sondek, ognuno con un proprio suono. Questo è il risvolto inevitabile dell’evoluzione.

Volendo trovare un tratto comune alle varie declinazioni, potremmo azzardare che estensione delle frequenze inferiori, senso del ritmo, accuratezza e dolcezza delle alte frequenze, dinamica controllata, potrebbero essere il profilo filosofico che le descrive. Ma forse c’è qualcos’altro in grado di descrivere più fedelmente il profilo filosofico comune, l’intento di oltrepassare e mascherare i limiti del vinile, per proporre un ascolto focalizzato sulla musica. In fondo questo è sempre stato il Sondek, una macchina da musica, più che un’esercitazione priva di sensibilità. Godere del piacere della musica. Tutti gli affinamenti tecnici sono sempre stati finalizzati all’ottenimento di questo risultato. Questa è l’essenza dei Sondek al di là delle migliorie apportate.