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Hi-Fi

Musica in Alta Definizione

By 1 Novembre 2013Marzo 12th, 2019No Comments

Dopo anni nei quali la qualità della musica da riprodurre è progressivamente peggiorata, con il diffuso utilizzo di formati di file “compressi con perdita” (Lossy), finalmente si riapre uno spiraglio per la diffusione di contenuti musicali in Alta Definizione.

La CEA, Consumer Electronics Association, ha annunciato che nel 2014 vi saranno importanti novità riguardanti la distribuzione di musica in High Definition. CEA ha espresso l’intenzione di avviare una campagna per la promozione di formati audio di qualità in accordo con Artisti, Etichette Discografiche e produttori di Elettronica. Sony Music Entertainment, Universal Music Group e altre etichette discografiche indipendenti hanno dato la loro disponibilità a fornire i loro cataloghi in formati di Alta Qualità.

Da tempo attendevamo questi annunci, si tenga presente che per materiale in Alta Definizione si intende l’equivalente del Master di registrazione creato in Studio. Proprio così. Per i gli appassionati di musica dell’epoca dell’analogico sarebbe stato un sogno possedere i nastri a bobine uguali a quelli registrati negli Studi. Così come dopo l’avvento del CD l’aspirazione era di possedere le copie dei nastri digitali originali, i DAT. Da diversi anni le registrazioni vengono effettuate con le tecniche di Hard disc Recording, in sostanza la registrazione in Studio è sin dalla nascita un file archiviato in un Hard disc di un computer. Per la prima volta nella storia della riproduzione della musica sarà possibile avere a disposizione la copia esatta del Master originale. Per varie generazioni di appassionati di musica è un sogno che si avvera. Finalmente.

Finalmente lo diciamo anche per altre ragioni, più importanti e significative. Lo sviluppo delle tecnologie di registrazione e riproduzione digitali sono cresciute consistentemente dalla nascita del CD. Per la verità anche all’epoca della definizione delle specifiche del Compact disc esistevano formati digitali superiori, ma si preferì adottare il campionamento a 44.1 kHz invece che a 48 kHz. Per il DAT, invece, pensato per l’uso in Studi di registrazione, la scelta invece fu opposta, guarda caso. Queste scelte al ribasso e la successiva diffusione della musica in formati “compressi con perdita” hanno ulteriormente svilito la qualità dell’ascolto, generando il paradosso per il quale nonostante si verificasse lo sviluppo delle modalità tecniche di registrazione i contenuti offerti al pubblico marciavano nella direzione inversa. Quanto più le tecnologie di registrazione e riproduzione si evolvevano, tanto più decrescevano i prodotti offerti all’ascolto. Altro paradosso è che mentre in ambito video si offriva l’accesso all’Alta Definizione, il trattamento riservato alla musica si orientava verso la “Bassa Definizione”.

Dato che quando si parla di musica si parla della Cultura di una civiltà, alla stessa stregua di quanto accade trattando di Letteratura, Pittura, Fotografia, Cinematografia, Poesia, non si capisce perché l’ambito musicale sia stato penalizzato in modo così drastico. In precedenza abbiamo scritto “ragioni più importanti e significative”, il riferimento era alla rilevanza culturale e sociale della comunicazione musicale. Svilendo questa si svilisce la cultura di una società. Le conseguenze e la ricaduta di questo fenomeno si riscontrano e misurano nella perdita di sensibilità musicale degli ascoltatori, nella conseguente perdita di dedizione di compositori, esecutori e delle case discografiche, che non riscontrando interesse  per creazioni musicali creative e articolate producono e promuovono solo prodotti musicali di moda e facile ascolto. La spirale di impoverimento della creazione e usufruizione della comunicazione musicale in questo modo si completa attorcigliandosi su sé stessa.

In contrasto con la diffusione di questo fenomeno guardiamo e sosteniamo le proposte orientate a generare interesse nei confronti della riscoperta della musica di qualità e dell’ascolto di qualità della musica.

La prima segnalazione che proponiamo è quella del servizio di streaming musicale di qualità offerto da Qobuz, www.qobuz.com.  Questo servizio di streaming offre in abbonamento la disponibilità di trasmissioni di musica in qualità CD e, con modalità differenti, in Alta Definizione. Offre un ampio catalogo nel quale sono presenti anche generi musicali di qualità ma di minore diffusione. Per ora ci limitiamo a questa sintetica segnalazione, in seguito dedicheremo una descrizione più articolata alle proposte di Qobuz.