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MBL è un’azienda berlinese che diversi anni fa ha imboccato la strada della progettazione e realizzazione di altoparlanti che irradiassero il suono in modo omnidirezionale. La convinzione da cui partiva il fondatore era che l’irradiazione spaziale del suono emesso dagli strumenti musicali è molto differente da quella degli altoparlanti utilizzati nei diffusori acustici.

Questa differente irradiazione oltre che per sé stessa è significativa perché si riflette anche nell’interazione con l’ambiente acustico. Per semplificare il concetto, da un lato, gli strumenti musicali irradiano le onde acustiche nell’aria con una maggiore dispersione spaziale rispetto agli altoparlanti e, dall’altro, l’ambiente nel quale avviene l’irradiazione riflette a sua volta onde acustiche emesse con una maggiore dispersione spaziale. Per questa ragione la differente diffusione del suono di altoparlanti e strumenti musicali sarà accentuata dall’ambiente acustico, perché le riflessioni che si genereranno saranno correlate alla dispersione spaziale delle onde emesse.  In sintesi, la differenza all’origine risulterà moltiplicata nella diffusione ambientale che raggiungerà l’ascoltatore. Per MBL la diffusione del suono in ambiente deve riprodurre la stessa caratteristica dispersione degli strumenti musicali, per ricreare il modo col quale l’ascoltatore percepisce il suono in una sala da concerto.

Strumenti acustici e riproduzione fedele della musica

Esposto il principio di partenza di MBL, quasi per gioco esporremo delle digressioni che ci aiuteranno a valutarne le premesse, osservando le differenze fra strumenti musicali e strumenti di riproduzione. Ricollegandoci all’approccio di MBL, si dovrebbe notare che ogni strumento ha una propria modalità di emissione, in un impianto di riproduzione “fedele” dovrebbero essere riprodotte sia le specificità timbriche che quelle di dispersione oltre a quelle di intensità. In conseguenza di ciò si dovrebbero realizzare diffusori acustici specifici che riproducano per ogni strumento musicale l’insieme delle caratteristiche citate. Nella riproduzione di un’orchestra si dovrebbero utilizzare e disporre tanti diffusori specifici quanti sono gli esecutori, rispettandone la collocazione ambientale, per riprodurre le “fedeli” emissioni. Fatto ciò, mancherebbe solo avere a disposizione e utilizzare l’originario ambiente acustico per riprodurre le “fedeli” riflessioni. Rappresentata in questi termini è evidente che la maniera più semplice per riprodurre perfettamente un’esecuzione sarebbe di utilizzare gli esecutori e l’ambiente acustici originali. Fra il disporre in un ambiente dato, nelle esatte posizioni spaziali, specifici diffusori acustici con le correlate elettroniche, e disporre gli orchestrali, sarebbe più semplice realizzare quest’ultima eventualità. Anche perché si dovrebbe considerare che le interazioni fra diffusori acustici, elettroniche e ambiente apporterebbero in ogni caso delle differenze rispetto alle emissioni e riflessioni originali. Anche se d’altro canto si potrebbe presentare il caso che gli esecutori e l’ambiente originari non siano disponibili, oltre che per volontà per stato di fatto, o che siano mutati con il passare del tempo.

Da questa digressione si dovrebbe trarre la conclusione che la riproduzione fedele di un evento musicale è irriproducibile, anche fosse possibile avere a disposizione gli esecutori e l’ambiente originari, a maggior ragione tramite un Medium, che in questo caso sarebbe un impianto hi-fi. In queste riflessioni però si evidenzia che la differenza fra l’evento originario e l’attuale capacità di riprodurlo è tale da poter essere migliorata, con lo sviluppo di tecniche e tecnologie. In questo senso la convinzione dalla quale è partita MBL aggiunge qualcosa di nuovo ed originale, sia dal lato dell’emettitore del suono che dell’acustica ambientale.

Altoparlanti omnidirezionali

Per aumentare la dispersione acustica MBL si è ispirata al principio della Sfera pulsante, diciamo subito che il principio in sé stesso non è nuovo, aggiungiamo però che non è stato granché utilizzato nella progettazione di diffusori acustici. Altro fatto da tenere presente è che MBL non si è limitata a realizzare una sfera pulsante puramente dimostrativa del principio, si è spinta sino a realizzare sfere pulsanti che offrissero prestazioni elevate. L’opera pioneristica ha comportato studi e sperimentazioni durati diversi anni, sia per produrre prima dei risultati apprezzabili e poi per ottimizzarli. Questa è una delle ragioni per la quale nonostante MBL realizzi questo tipo di altoparlanti da diverso tempo, solo in anni più recenti abbiamo iniziato ad apprezzarli senza riserve.

Chiunque si trovi inaspettatamente davanti a diffusori realizzati da MBL, come prima reazione si chiederà cosa sono quegli oggetti dalla forma a dir poco inusuale. Invece chi ne avesse sentito dire e si aspetti delle sfere dovrà immediatamente ricredersi, prima di tutto perché i diffusori nel loro insieme non hanno assolutamente forma sferica e secondariamente perché la forma dei singoli altoparlanti è ovoidale. La forma specifica di questi altoparlanti ha dovuto essere attentamente studiata per ottimizzarne la vibrazione. Gli altoparlanti omnidirezionali (Radialstrahler) che, come detto hanno forma ovoidale, sono realizzati con un struttura a lamelle verticali affiancate, disposte intorno ad un asse verticale. Le lamelle sono fissate ad un elemento nella parte alta, mentre nella parte bassa sono posizionati al di sopra di un magnete ed una bobina mobile che hanno il compito di sollecitare la vibrazione delle lamelle affinché generino onde acustiche. A seconda del tipo di altoparlante (tweeter, midrange, woofer) la costruzione viene diversificata nella forma, nei dimensionamenti e nei materiali impiegati. I dimensionamenti e i materiali impiegati per realizzare le varie lamelle sono stati oggetto di ricerche specifiche e sperimentazioni nel corso degli anni, per giungere ad ottenere le prestazioni desiderate. Per chi volesse iniziare a scoprire i principi di funzionamento dei Radialstrahler può consultare la brochure Secrets of the MBL Radialstrhaler .

La forma di questi altoparlanti permette di irradiare il suono in ogni direzione, la dispersione del suono avviene sia in orizzontale che in verticale. A detta del costruttore questa irradiazione genera un naturale bilanciamento fra emissioni dirette e riflesse dall’ambiente.

La gamma di diffusori acustici MBL

MBL produce una gamma completa di diffusori acustici, si va dai due modelli da scaffale o piedistallo, sino ai quattro da pavimento. In tutti i modelli sono presenti i Radialstrhaler per le frequenze alte e medie, mentre solo nei due modelli al Top della gamma è presente il Woofer Radialstrahler. La riproduzione delle frequenze più basse è invece ottenuta impiegando woofer più tradizionali, montati quasi sempre su entrambi i lati dei diffusori. Nei due modelli al Top invece sono utilizzati in un caso un grosso woofer rivolto verso il basso che ha funzione di subwoofer, anche se montato all’interno del diffusore, e nel secondo caso una coppia di subwoofer esterni con una serie di altoparlanti disposta su entrambi i lati. I woofer, necessari per integrare l’estensione in frequenza dei Radialstrahler, sono disposti in modo da fornire una emissione omnidirezionale che si combini con quella degli altoparlanti ovoidali.

Quali amplificatori usare con diffusori MBL

Esiste una diffusa opinione secondo la quale i diffusori MBL necessitino di poderose amplificazioni per essere pilotati. Probabilmente questa convinzione è originata dalle misure di efficienza rilevate con questi diffusori, quel che invece si scopre utilizzandoli è che le misurazioni dell’efficienza non sono adeguate al tipo di emissione. L’emissione omnidirezionale a parità di potenza applicata tende a saturare maggiormente l’ambiente d’ascolto rispetto a quanto fanno diffusori tradizionali. Per questa ragione, applicando una potenza inferiore si ottiene un volume di ascolto che con diffusori tradizionali ed efficienza media si otterrebbe solo applicando una potenza di amplificazione maggiore.

Ovviamente tutto ciò va rapportato ai vari modelli prodotti da MBL, i modelli più piccoli solitamente richiedono una potenza inferiore. Così come non stiamo dicendo che un amplificatore valvolare che eroghi 7 watt sia in grado di pilotare adeguatamente ogni diffusore prodotto da questa azienda. Altro elemento sul quale è meglio non fare confusione è che anche le dimensioni variabili dell’ambiente o il volume d’ascolto utilizzato influenzano l’accoppiamento dell’amplificatore con un diffusore. Questi parametri però sono validi per qualsiasi tipo di diffusore acustico.

Più che sulla potenza è sulla qualità dell’elettronica che è utile porre attenzione, i diffusori MBL hanno un’emissione trasparente e dettagliata capace di rivelare e distinguere la voce di ogni componente dell’impianto. Certamente non è vincolante abbinare apparecchi della stessa azienda produttrice per sentirli suonare come sanno e possono. Hanno il pregio di rivelare il suono di ogni apparecchio che gli venga collegato e di conseguenza il suono che emetteranno sarà il prodotto degli abbinamenti adottati.

Qualità del suono

Solitamente nel descrivere la qualità del suono siamo abbastanza sintetici, perché preferiamo che chi è interessato o anche solo incuriosito a farsi un’idea privilegi l’ascolto diretto. In questa occasione invece descriveremo in modo più esteso le impressioni di ascolto, perché non siamo in presenza di un componente un po’ diverso da altri, bensì di diffusori che mutano sostanzialmente le consuetudini di ascolto.

Per cominciare, la caratteristica diffusione ambientale non obbliga ad ascoltarli sedendosi di fronte e al centro fra i diffusori, com’è abituale per apprezzare la totalità dei suoni emessi e la ricostruzione dell’immagine stereofonica. Siamo sinceri, quanti ascoltano l’impianto solo se seduti nella posizione ottimale e quanti invece lo ascoltano da una posizione discosta, magari spostandosi perché a tratti sono presi a fare altro? La risposta a questa domanda in ogni caso non è vincolante, perché l’emissione omnidirezionale consente di ascoltarli sia da una posizione ottimale che da altre posizioni, senza per questo comprometterne drammaticamente la percezione.

Proseguendo, la distribuzione in ambiente dei suoni emessi è più ampia di quanto si è abituati a percepire, non è concentrata in uno spazio ristretto al di fuori del quale la percezione decade inesorabilmente. Persino la ricostruzione stereofonica dell’immagine conserva una usufruibilità anche se discosti dal punto ottimale, almeno fino a quando non si estremizza la posizione dalla quale si effettua l’ascolto.

Notevolissima la tenuta in potenza degli altoparlanti, pur alzando il volume di ascolto è difficile mettere in crisi questi diffusori, più facile che l’amplificazione evidenzi delle sofferenze. Grazie a questa caratteristica i passaggi dinamici altisonanti e di forte impatto vengono assecondati senza evidenziare distorsioni del suono. Questa attitudine li rende adatti anche ad ambienti di ampie dimensioni. A fronte di questa caratteristica si potrebbe essere portati a ipotizzare pregiudizialmente che forse nella resa a basso volume e della micro dinamica potrebbero presentare il risvolto negativo? Neanche per sogno. Le riproduzioni a basso volume e la resa di passaggi micro dinamici sono ricche di sfumature chiaramente percepibili. L’escursione dinamica dei Radialstrahler è una delle valenze che ci ha maggiormente colpiti.

Tutti i diffusori MBL, compresi i modelli di ridotte dimensioni, esibiscono una estensione delle emissioni in bassa frequenza generose. I modelli di maggiori dimensioni man mano che crescono passano dalla generosa emissione ad emissioni importanti.

Per concludere passiamo alla descrizione delle voci emesse dai tre caratteristici Radialstrahler: ridurre le loro prestazioni alle capacità omnidirezionali sarebbe limitativo. Questi tre altoparlanti ripartendosi i diversi compiti offrono estensione alle armoniche superiori, limpidi dettagli in ogni fascia di frequenza e velocità nell’esecuzione. Ma come detto, dirne è una cosa e ascoltare il suono è ben altra.