Descrizione
dCS Bartòk è lo streamer entry level del produttore. Pur essendo un entry level diciamo che ha un prezzo non propriamente entry. Questo però ha delle ragioni valide ed oggettive. Partiamo dall’inizio, dCS non si è limitata a fare le cose nel modo più semplice, invece di acquistare chip DAC standard da grandi produtori OEM come Burr Brown, ha scelto di sviluppare la propria tecnologia di conversione chiamata Ring DAC. Questo utilizza una combinazione di FPGA (Field Programmable Gate Arrays), una topologia circuitale innovativa e un sofisticato software interno per fornire funzionalità di calcolo dei numeri che l’azienda ritiene siano ben oltre quelle disponibili dalle alternative acquistate.
Lo sviluppo interno del software significa che le prestazioni e le funzionalità possono essere aggiornate come e quando si desidera. È un grande vantaggio rispetto alla maggior parte di produttori che sono limitati da ciò che fa il fornitore OEM.
Bartók racchiude anche un modulo di streaming UPnP, il che significa che può riprodurre musica in una rete domestica e accedere a servizi di musica in streaming come Tidal, Qobuz, Deezer e Spotify Connect. Supporta le radio Internet, così come la compatibilità con Apple Airplay e Roon. È tutto controllato attraverso l’APP Mosaic per iOS e Android.
La connettività del Bartók è buona. Ci sono sette ingressi digitali: uno USB (tipo B), ottico e co-assiale (RCA e BNC) insieme a due AES / EBU e una USB (tipo A) per la riproduzione di file musicali memorizzati su un’unità flash. La connessione di rete avviene solo tramite un cavo ethernet. Non c’è Wi-Fi qui. Del resto solitamente raccomandiamo le connessioni cablate per motivi di stabilità.
Non ci sono ingressi analogici, Bartók è dotato di controllo del volume ma può essere usato come preamplificatore solamente con sorgenti digitali. Ci sono uscite analogiche, naturalmente, RCA stereo e XLR bilanciati.
Il Bartók è un’unità configurabile, può essere regolato dal livello di uscita (da 0,2 V a 6 V) al filtro digitale e alle impostazioni del buffer. Tutto questo viene fatto utilizzando il display piuttosto piccolo ma nitido e i pulsanti di controllo del pannello frontale, o preferibilmente tramite l’APP Mosaic.
L’azienda è andata oltre sulle opzioni di filtro digitale. Ce sono sei per i flussi PCM al di sotto di una frequenza di campionamento di 176,4 kHz e i filtri 5 e 6 passano a impostazioni alternative per le frequenze dei dati sorgente da lì in su. C’è anche un filtro MQA dedicato e altri quattro appositi per sfruttare al meglio i file DSD.